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Sardegna: un modello da difendere e rilanciare sempre!

Un ampio approfondimento, corredato anche da una ricca documentazione statistica, per concludere che il cosiddetto “Modello Sardegna” sulla non autosufficienza, cui guardano attentamente tante altre Regioni d’Italia, «appartiene a tutti, non ha colore politico e va difeso – come scrive Marco Espa – dalle stesse persone con disabilità e dalle loro organizzazioni, vigilando che nemmeno un euro venga sottratto ai piani personalizzati»

Immagine rappresentativa per: Sardegna: un modello da difendere e rilanciare sempre!

In un periodo di spending review, diridimensionamento della spesa pubblica, nel mondo delle persone con disabilità e dei loro familiari, cresce la preoccupazione che le conquiste ottenute in anni di battaglie possano essere messe in crisi da incompetenze a vari livelli, da un falso senso di revisionismo e di “caccia all’imbroglione”, dall’incapacità e dall’ignoranza di alcuni politici, ma anche, purtroppo, di persone che ruotano all’interno del mondo con disabilità, ricoprendo cariche rappresentative, quando si trattano i temi relativi alle politiche sociali.
Su tale argomento, infatti, persone serie e insospettabili spesso si avventurano in analisi particolarmente distorte, con faciloneria, con saccenza, ciò che se capitasse in altri settori, darebbe luogo a una rivolta informativa mediatica senza fine. Purtroppo sulle politiche sociali molti ritengono che basti il “buon cuore” e il senso comune per poter dire delle cose, ma non è cosi.
Bene fa dunque la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), conPietro Barbieri e Carlo Giacobini in HandyLex.org e in «Superando.it», a denunciare in questi giorni le azzardate dichiarazioni di alcuni esponenti di governo e il tentativo scellerato di far pagare il costo della crisi alle persone con disabilità.
Il fatto è che spesso non si conosce la realtà, quella delle persone con disabilità in carne e ossa e delle loro famiglie, mentre altre volte si giudicano fatti marginali con categorizzazioni assolute e altre volte ancora non si conoscono i dati. Eppure si parla inutilmente lo stesso.
Per questo vorrei qui dar conto dei dati relativi al cosiddetto “Modello Sardegna” sulla non autosufficienza, in particolare sui piani personalizzati derivanti dalla Legge 162/98, esperienza che ha fatto rinascere una speranza e che oggi crea benefìci per più di 36.000 persone con disabilità grave.
Cerchiamo dunque di entrare in alcuni dettagli tecnici, partendo dal 2013, ovvero dagli ultimi dati disponibili.

La prima conquista è stata quella della battaglia dentro le Istituzioni per conquistare lerisorse adeguate: chi poteva immaginare, nel 2000, che oggi la Regione Sardegna stanziasse di risorse proprie circa 140 milioni di euro per i piani personalizzati delle persone con grave disabilità, di cui più di 115 milioni per i progetti della Legge 162/98, “record italiano” indiscusso?

Lo storico dei finanziamenti sulla Legge 162/98
Anno Piani Totale finanziamento
2000 123 1.337.964
2001 580 4.155.265
2002 1.524 10.516.445
2003 2.344 13.463.000
2004 3.461 21.998.500
2005 6.119 29.245.763
2006 9.222 40.003.630
2007 16.895 58.746.276
2008 25.597 96.126.988
2009 28.351 116.490.577
2010 30.889 101.742.241
2011 33.354 112.119.850
2012 36.174 117.295.566

Continua a leggere qui il Dossier Sardegna con lo studio completo corredato dalle tabelle con i dati.

[11 aprile 2014]

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