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Il portico

Finanziaria regionale, salvi i fondi per i disabili

In finanziaria non ci sono “solo” i 10 milioni aggiuntivi per i piani personalizzati: la Sardegna si conferma prima in italia per il sostegno personalizzato e coprogettato per le persone con disabilità grave e gravissima a carattere domiciliare e de-istituzionalizzante”.

E’ entusiasta Marco Espa, consigliere regionale Pd. Frutto dei lavori in corso sulla finanziaria regionale. Commento bipartisan: “Dopo la bella pagina del taglio all'Irap, con l'emendamento che abbiamo promosso, firmato e approvato all'unanimità dal consiglio regionale - prosegue Espa - le istituzioni sarde (pur tra mille battaglie) hanno saputo dimostrare ancora una volta di saper farsi carico delle persone in situazione piu estrema”. “Non sono solo quindi i 10 milioni aggiuntivi stanziati - precisa il consigliere regionale, da sempre in prima fila per i diritti delle persone con disabilità - ma è bene fare il quadro del totale degli investimenti: circa 134 milioni di euro saranno stanziati nel bilancio regionale (a cui vanno sommati i 7 milioni e mezzo di euro di provenienza statale (grazie alla battaglia nazionale promossa dal "nostro" Salvatore Usala) a partire da mercoledi prossimo dopo l'approvazione della Legge di Bilancio, per dare risposte, sostegno e diritti umani per oltre 38 mila sardi in situazione di gravità, con progetti che prevedono per le situazioni dei gravissimi (si vedano appunto i malati di sla). Finanziamenti, anche integrativi, che possono superare i 45000 di euro all'anno, contro i piu di 700mila annui ciascuno che costerebbero alla collettività se ricoverati in strutture sanitarie”. Espa cita anche “l'occupazione di lavoratori e lavoratrici del settore (la stragrande maggioranza sardi) che si stima tra i 15 mila e i 17 mila (part-time)”.

A questi numeri deve aggiungersi un indotto di ulteriori 40 milioni messo sul mercato dei servizi dalle famiglie come compartecipazione volontaria. Espa richiama anche “il rientro alla fiscalità generale (tra irpef, iva, inps ecc) valutato intorno ai 50 milioni di euro, grazie ad una fortissima emersione del lavoro nero, vera ex piaga del settore”. Non ultimo “il contributo dato dal sostegno delle famiglie, dei caregivers - i familiari che si fanno carico dei propri cari a domicilio, circa 75mila - che si stima facciano un "lavoro" di cura ovviamente non retribuito intorno ai 500 milioni aggiuntivo. Senza le famiglie e senza l'incentivo dei finanziamenti del fondo per la non autosufficienza la spesa pubblica socio sanitaria esploderebbe in maniera esponenziale. Con il nostro Fondo per la non autosufficienza la Regione risparmia e crea sviluppo”.

“Con un investimento di "soli" 140 milioni di euro quindi - è il pensiero di Espa, componente della Commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale - si mobilitano risorse monetarie per 180 milioni di euro e risorse non monetarie per circa mezzo miliardo di euro, con notevoli risparmi per la spesa pubblica complessiva, con uno sviluppo dell'occupazione in "bianco" spalmata in tutti i comuni del territorio regionale”. “Si tratta di un vero e proprio "modello Sardegna" - conclude Marco Espa - come lo abbiamo battezzato noi e che crea sviluppo, è un motore di sviluppo per evitare l'assistenzialismo, i contributi a pioggia”.

Il Portico su fin 2013

16 maggio 2013


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