L'allarme di Espa (Pd) sul nuovo piano di dimensionamento
Scuola, in arrivo i ricorsi
Contro il piano di dimensionamento scolastico per l'anno 2014/2015 rischia di abbattersi una pioggia di ricorsi.
L'allarme è stato lanciato dal consigliere regionale del Pd, Marco Espa, che assieme a Carlo Sechi, Giuseppe Cuccu e Mario Bruno ha presentato un'interrogazione urgente alla Giunta regionale perché si proceda alle consultazioni obbligatorie con le parti interessate.
Cioè, non solo con gli enti locali, le direzioni scolastiche e i sindacati, ma anche con le famiglie. Il 20 dicembre scorso, infatti, la Giunta ha deliberato le linee guida del piano di dimensionamento scolastico «senza sentire nessuno - ha spiegato Espa - come denunciato quest'anno anche dal vicedirettore regionale Feliziani con una lettera aperta alla Giunta e pubblicata sui quotidiani lo scorso sabato 11 gennaio, nella quale invitava l'amministrazione regionale al confronto per non esporre tutta la procedura a rischio di annullamento e non costringere le famiglie ad ulteriori contenziosi». Espa ha aggiunto che «è necessario costruire percorsi partecipati per arrivare alla predisposizione di linee guida condivise, come da me proposto in Commissione l'anno scorso e condiviso da tutti. Ricordo che proprio la mancanza di questi confronti ha portato lo scorso anno ai ricorsi al Tar da parte delle famiglie che hanno ottenuto il rispetto dei loro diritti e costretto l'amministrazione regionale a fare marcia indietro. I giudici amministrativi, infatti, con più sentenze (a partire da agosto sino a quella recente dello scorso 24 dicembre), hanno bocciato il piano di dimensionamento 2013».
Inoltre, secondo il consigliere regionale del Pd, la procedura sarebbe viziata perché manca il parere favorevole della commissione consiliare permanente sull'Istruzione, («della quale sono membro»), come reso obbligatorio dalla sentenza del Tar. E poi, ha concluso, «il limite di tempo del 20 gennaio, imposto agli enti locali per l'invio dei piani di dimensionamento approvati, è assurdo». (ro. mu.)