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Grazie Chiara!

Grazie Chiara! Sembra incredibile il bene che hai fatto in questi intensissimi 27 anni vissuti insieme. Dovevi vivere meno di un anno, ma avevi un disegno speciale, migliorare la vita di migliaia di persone. Noi non abbiamo fatto nulla, ti abbiamo solo seguito. E continueremo a farlo. Ciao amore nostro, amore mio.

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Ci sono vite che lasciano tracce indelebili. Vite capaci di trasmettere amore, fede, coraggio, forza, speranza. Vite che suscitano sentimenti travolgenti. Vite capaci di dare un senso compiuto a quelle di migliaia di persone.
Quella di Chiara Espa è stata una di queste. Nata con una grave menomazione al cervello, avrebbe dovuto vivere meno di un anno. È morta ieri dopo aver combattuto per 27 anni. E dopo aver consentito a centinaia di persone come lei e alle loro famiglie di avere una migliore assistenza. Lo ha fatto anche grazie all'instancabile lavoro del padre Marco e della madre Ada che nel 1990 hanno fondato l'Abc Sardegna, un'associazione di volontariato che riunisce famiglie che si fanno carico in prima persona della riabilitazione e del progetto di vita dei propri figli.
Papà Marco, da consigliere comunale e regionale, ha lottato per lei e per tutti i disabili perché fossero assistiti in casa e trovassero meno ostacoli possibile alla loro piena integrazione sociale.
Ieri, nel suo profilo facebook, ha postato questo epitaffio: «Grazie Chiara! Sembra incredibile il bene che hai fatto in questi intensissimi 27 anni vissuti insieme. Dovevi vivere meno di un anno, ma avevi un disegno speciale, migliorare la vita di migliaia di persone. Noi non abbiamo fatto nulla, ti abbiamo solo seguito. E continueremo a farlo. Ciao amore nostro, amore mio». (f. ma.)


Leggi anche l'articolo sul portale Superando

Quelle piccole croci lungo la strada
Genitori della Federazione Italiana ABC

È dedicato all’amore di Ada e Marco per Chiara, il testo che oggi ripubblichiamo, a firma dei Genitori della Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi), dopo la scomparsa della figlia di Marco Espa, componente della Giunta della FISH Nazionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della stessa Federazione Italiana ABC

Mano di adulto che stringe quella di un bimbo o una bimbaÈ molto brutta, oggi, la notizia che apre la nostra pagina di attualità. Riguarda infatti la scomparsa di Chiara, figlia di Marco Espa, componente della Giunta della FISH Nazionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi), già Consigliere della Regione Sardegna e anche apprezzata firma della nostra testata.
Giorgio Genta, nostro insostituibile collaboratore e anch’egli componente della Federazione Italiana ABC, ci scrive: «Chiara ci ha lasciato e ora è in un posto ove non esiste disabilità, ma solo amore». Più che volentieri ne accogliamo la richiesta di riprendere un testo da noi pubblicato qualche anno fa, a firma dei “Genitori della Federazione Italiana ABC”, «dedicato all’amore di Ada e Marco per Chiara».

Sono tanti i nostri ragazzi che si sono fermati per strada, dopo avere combattuto per molti anni assieme ai loro genitori una battaglia durissima che era quasi impossibile vincere. Ma è proprio in quel “quasi” che è racchiuso il significato delle loro e delle nostre esistenze.
Infatti, se fosse stato semplicemente impossibile vincere, saremmo stati dei folli. Ma era quasi impossibile, e folli non eravamo, né lo siamo, se abbiamo privilegiato su tutto la speranza di una vita vera, improbabile forse ma non impossibile. Anche per i più gravi.
Alcune di queste vite sono durate pochi anni. Altre molto di più. Altre ancora più di ogni ragionevole previsione, e durano tuttora. Ma indipendentemente dalla loro durata ci hanno insegnato moltissimo, praticamente tutto quello che sappiamo e che conta davvero: che l’amore paga sempre, che i valori veri vanno ricercati nel sorriso (anche nel sorriso di chi non può sorridere) dei nostri figli con disabilità, che gli anni dedicati a loro (anni faticosissimi!) non sono mai anni persi e che questo investimento (alla faccia di economisti, edonisti, “nani e ballerine”) ha un rendimento che non ha uguali. Almeno nei nostri cuori.

 

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