Scelte rapide:
Marco Espa

Menu principale

BLOG


Sei in: home page › rassegna stampa › la nuova sardegna


La Nuova Sardegna

Cresce il muro della Capitaneria dove il piano regolatore vuole un lungomare senza ostacoli
Un’opera progettata anni fa dall’ex Genio civile opere marittime i fondi sono arrivati solo ora che bisogna buttar giù anche l’edificio

Il consigliere Espa chiede a Cappellacci: «Blocchi i lavori»

Le cose italiane vanno così: progetti una recinzione che forse un tempo serviva, aspetti che arrivino i fondi, quando questi finalmente ci sono a nessuno viene in mente di valutare la sopravvissuta necessità dell’opera. Non importa che quell’opera potrebbe essere superata dalle nuove esigenze progettuali attorno al porto e che quindi i soldi pubblici vengono davvero buttati via se spesi in una recinzione destinata a finire distrutta, come l’edificio della Capitaneria di porto. In Capitaneria, a proposito del nascente muro, dicono due cose: l’ha voluto l’ex Genio civile opere marittime; non è detto che la Capitaneria dovrà essere demolita.

«Quel muro deve essere abbattuto. E’ anacronostico e paradossale che qualcuno, seppure dovesse risultare autorizzato dalla legge, possa edificare un muro al centro di Cagliari imponendo nuovi vincoli a una città e a una Regione già schiacciata dalle servitù militari». Questo e altro dice Marco Espa nella sua veste di consigliere comunale quando sollecita un intervento del sindaco Emilio Floris.

Il ragionamento di Espa è questo: costruire un muro è fuori luogo in una zona del porto che ormai da anni si sta aprendo alla città, se poi questa scelta nasce da questioni di sicurezza il problema è presto risolto perché basta trasferire la Capitaneria al porto canale. Vale la pena di ricordare le battaglie condotte tanti anni fa per arrivare all’abbattimento della brutta cancellata che separava la banchina dalla via Roma e, in tempi più recenti, le scelte molto precise di collegare il mare alla città con un lungomare progettato e non residuale. Insomma: cosa c’entra la nascente recinzione attorno alla Capitaneria con il fronte mare approvato, tra l’altro, attraverso il piano regolatore del porto? Espa, che è anche consigliere regionale, si appella anche al presidente Ugo Cappellacci affinché «da buon cagliaritano si faccia interprete di questa rivendicazione» e in un’interrogazione chiede una forte vertenza per bloccare i lavori». In Capitaneria di porto subiscono due volte: gli attacchi contro il muro, il cantiere del muro che li ha chiusi dentro. Perché, come afferma il capo reparto operativo Giuliano Martinez, l’opera non è stata chiesta dalla Capitaneria e neppure da questa progettata. Viene dal provveditorato alle opere pubbliche, risale a diversi anni fa, il progetto è stato fatto dagli uffici dell’ex Genio civile opere marittime ma la sua realizzazione avviene soltanto ora perché adesso sono arrivati i soldi.

Ma serve? Martinez allarga le braccia. Il passaggio dei cittadini comunque è consentito, «noi siamo gli utilizzatori finali», dice il comandante, senza andare oltre perché davvero è storia nata e cresciuta altrove. A guardar bene il muro non solo non serve, ma è anche uno spreco: è un fatto che il piano regolatore del porto ormai approvatissimo non preveda lì non solo un muro ma neppure l’edificio della Capitaneria. Sarà buttato giù: tutto. «Questo non lo so - dice Martinez - non so se la Capitaneria verrà buttata giù, so che questa recinzione non è stata chiesta né progettata qui»

15 febbraio 2011


scarica il documento

Condividi su

  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su My Space
  • Condividi su Linkedin
  • Condividi su Google Bookmarks
  • Condividi su Indoona

Marco Espa

 

Argomenti

Link

Rassegna stampa

Materiale utile