Il Pd sardo ha sofferto ma è salvo e pensa al futuro della Sardegna
Da tempo lei ha lanciato il patto eletto-elettore e lo ripropone anche per queste elezioni. Di cosa si tratta?
È semplice: per me il voto non deve essere più una delega in bianco, non è possibile che uno chieda voti, prometta mari e monti, poi si faccia vivo dopo cinque anni a pretendere nuovamente.
Io ho il dovere di rendere conto del mio operato a chi mi ha eletto. Per questo organizzo incontri periodici con i miei elettori per fare il punto della situazione e, perché no, pure beccarmi le critiche.
I risultati raggiunti nella scorsa legislatura di cui è più soddisfatto
Derivano da un’esperienza personale, si tratta dei progetti personalizzati: un'iniziativa per la dignità e la non discriminazione della disabilità, sono singoli e personali. Nel 2004 erano solo 123, oggi sono arrivati a ventimila. Sono progetti totalmente innovativi, la Regione stanzia decine di milioni.
Dopo il decreto Gelmini, cosa rischia la scuola sarda?
Abbiamo chiesto con forza che il governo regionale si opponesse contro quello nazionale su questo provvedimento. In questo modo vengono tagliate le radici allo sviluppo. I nostri padri e nonni per far studiare i figli hanno dato la vita, sacrificato l’esistenza.
Il rischio di scissioni all'interno del partito democratico è scongiurato?
Abbiamo fatto un grande passo in avanti. Sicuramente abbiamo sofferto a lungo la "sindrome tafazziana", ma per uscirne abbiamo fatto tutto alla luce del sole. Il lavoro di Passoni è stato molto utile, ha lavorato per il partito e per il presidente in maniera partecipata. Noi abbiamo avuto un periodo di grande discussione al nostro interno, non come il centrodestra che accetta passivamente le decisioni prese a Roma.
Questa è una campagna elettorale difficile, la battaglia di Soru è contro il premier Berlusconi?
È Berlusconi che fa la battaglia contro Renato Soru, con tutte le sue visite in Sardegna, invece di pensare a problemi ben più seri. Cappellacci dovrebbe dimostrare di esistere. Se lo meriterebbe, ma Berlusconi lo copre.